Conversione voti Erasmus
Una volta terminato il proprio periodo di studi con l'Erasmus Plus arriva il momento di fare il bilancio di questa importante esperienza formativa ed è necessario tornare alla quotidianità e al sistema universitario del nostro paese. A questo proposito, molti studenti si trovano alle prese con un fastidioso quesito: come fare la conversione dei voti Erasmus? Ecco come procedere per convertire in trentesimi i voti Erasmus.
La prima cosa da considerare è che, sebbene non tutti i paesi adottino lo stesso sistema di votazione universitario, all'interno dell’Unione Europea gli atenei possono fare riferimento al sistema dei crediti ECTS (European Credit Transfer System, cioè "sistema europeo per l'accumulazione ed il trasferimento dei crediti"), che può essere tradotto nel sistema italiano dei CFU (Crediti Formativi Universitari) per quanto riguarda le università o dei CFA (Crediti formativi Accademici) per quanto concerne gli enti AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), come conservatori e accademie di belle arti.
In particolare, al rientro dall'Erasmus, allo studente è rilasciato di solito dall'università estera che ha frequentato un documento chiamato Transcript of Records, che indica quali sono stati i corsi seguiti e gli esami sostenuti, con i relativi voti e i crediti ECTS acquisiti.
Il sistema ECTS non serve solo a calcolare i crediti, ma anche a effettuare una conversione dei voti Erasmus, che può essere eseguita grazie a una tabella di conversione che mette a confronto i sistemi di valutazione dei diversi paesi e che può essere facilmente consultata online.
I voti italiani, calcolati in trentesimi, trovano così corrispondenza con quelli stranieri e, più in generale, possono fare riferimento alla scala standard dei crediti europei. In passato la scala ECTS prevedeva un complesso sistema su 5 livelli, per cui il A corrispondeva ai voti ottenuti dal migliore 10% degli studenti, B ai voti ottenuti dal successivo 25%, C ai voti del successivo 30%, D ai voti di un altro 25% e infine E ai voti ottenuti dal restante 10%.
L’attuale “Tabella ECTS per la conversione dei voti” offre invece un sistema più semplice e garantisce, a colpo d’occhio, una chiara chiave di lettura della corrispondenza tra sistemi di valutazione universitari differenti.
In questo modo, la conversione dei voti Erasmus può essere effettuata più agevolmente. Ovviamente, sebbene sia utile per lo studente capire come fare la conversione dei voti Erasmus, è bene ricordare che la conversione ufficiale viene fatta dalla propria università, che convalida i voti ottenuti all'estero e ne certifica la validità ai fini della laurea. Chi, ad esempio, avesse sostenuto esami non conformi al piano formativo del proprio corso di laurea rischia, infatti, di veder sfumati i crediti utili per arrivare al termine degli studi. In questo caso, si può verificare se sia possibile far ricadere quei crediti all'interno dei cosiddetti “esami liberi” (ciascuna facoltà prevede un numero di esami a scelta libera) e poter far fruttare così a piano l’esperienza dell’Erasmus.
La prima cosa da considerare è che, sebbene non tutti i paesi adottino lo stesso sistema di votazione universitario, all'interno dell’Unione Europea gli atenei possono fare riferimento al sistema dei crediti ECTS (European Credit Transfer System, cioè "sistema europeo per l'accumulazione ed il trasferimento dei crediti"), che può essere tradotto nel sistema italiano dei CFU (Crediti Formativi Universitari) per quanto riguarda le università o dei CFA (Crediti formativi Accademici) per quanto concerne gli enti AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), come conservatori e accademie di belle arti.
In particolare, al rientro dall'Erasmus, allo studente è rilasciato di solito dall'università estera che ha frequentato un documento chiamato Transcript of Records, che indica quali sono stati i corsi seguiti e gli esami sostenuti, con i relativi voti e i crediti ECTS acquisiti.
Il sistema ECTS non serve solo a calcolare i crediti, ma anche a effettuare una conversione dei voti Erasmus, che può essere eseguita grazie a una tabella di conversione che mette a confronto i sistemi di valutazione dei diversi paesi e che può essere facilmente consultata online.
I voti italiani, calcolati in trentesimi, trovano così corrispondenza con quelli stranieri e, più in generale, possono fare riferimento alla scala standard dei crediti europei. In passato la scala ECTS prevedeva un complesso sistema su 5 livelli, per cui il A corrispondeva ai voti ottenuti dal migliore 10% degli studenti, B ai voti ottenuti dal successivo 25%, C ai voti del successivo 30%, D ai voti di un altro 25% e infine E ai voti ottenuti dal restante 10%.
L’attuale “Tabella ECTS per la conversione dei voti” offre invece un sistema più semplice e garantisce, a colpo d’occhio, una chiara chiave di lettura della corrispondenza tra sistemi di valutazione universitari differenti.
In questo modo, la conversione dei voti Erasmus può essere effettuata più agevolmente. Ovviamente, sebbene sia utile per lo studente capire come fare la conversione dei voti Erasmus, è bene ricordare che la conversione ufficiale viene fatta dalla propria università, che convalida i voti ottenuti all'estero e ne certifica la validità ai fini della laurea. Chi, ad esempio, avesse sostenuto esami non conformi al piano formativo del proprio corso di laurea rischia, infatti, di veder sfumati i crediti utili per arrivare al termine degli studi. In questo caso, si può verificare se sia possibile far ricadere quei crediti all'interno dei cosiddetti “esami liberi” (ciascuna facoltà prevede un numero di esami a scelta libera) e poter far fruttare così a piano l’esperienza dell’Erasmus.