Università a numero aperto
Nella scelta dell’università sono molte le variabili da tenere in considerazione, non solo gli interessi personali e le opportunità lavorative post laurea, ma anche le possibilità di accesso. Molti ragazzi sono infatti spaventati dai test di ingresso delle facoltà a numero chiuso e per questo scelgono università a numero aperto.
Ma quali sono le facoltà a numero aperto? La legge pone dei vincoli circa alcuni istituti universitari che devono necessariamente avere un test d’ingresso. Queste sono: corsi di laurea in medicina e chirurgia, medicina veterinaria, odontoiatria, architettura, infermieristica, tecnico della riabilitazione, scienze della formazione primaria. Inoltre sono a numero chiuso le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, le scuole di specializzazione di medicina e quella per le professioni legali.
Per i rimanenti corsi di laurea non è quindi previsto l’obbligo del numero programmato. Si tratta di facoltà a numero aperto, o meglio, di facoltà che possono esserlo senza trasgredire la legge. Molti dei corsi di laurea che per legge possono avere il numero aperto, infatti, spesso prevedono comunque il test d’ingresso. La maggior parte delle università, quindi, sebbene non sia obbligatorio, istituisce il numero chiuso, per selezionare le matricole, soprattutto a fronte di un altissimo numero di potenziali iscritti e di un limitato numero di posti disponibili (in termini di aule e docenti presenti).
Per trovare tutte le facoltà a numero aperto, quindi, è sempre bene verificare caso per caso, consultando il sito di ciascun singola università che offre quel corso di laurea. Ad esempio, sebbene ingegneria si possa frequentare senza selezione iniziale, la maggior parte degli atenei prevede il numero chiuso. Lo stesso si può dire per altre università molto gettonate, come giurisprudenza ed economia.
Solitamente, i corsi di laurea a numero aperto sono quelli riguardanti le discipline umanistiche, come lettere e filosofia. In questi casi non è previsto un test di ingresso, cioè una selezione vera e propria. Le matricole però devono comunque sottoporsi a una prova iniziale che certifichi le conoscenze possedute, come il TARM. Chi ottiene un punteggio basso dovrà frequentare laboratori aggiuntivi o sostenere esami addizionali per recuperare le lacune riscontrate durante il test di inizio anno.
Anche le università a numero aperto, quindi, prevedono test che possono mettere a dura prova gli studenti, rallentandone il percorso di studi. Per questo è utile prepararsi a queste prove prima dell’inizio dell’anno scolastico. In rete, le università mettono a disposizione le prove degli anni precedenti, per consentire ai futuri iscritti di allenarsi e di ripassare le materie in cui si è un po’ carenti, magari con l’ausilio di ripetizioni da prendere durante l’estate, presso centri specializzati nei corsi post diploma oppure tramite le formule offerte dalle nuove tecnologie, come le ripetizioni online.
Ma quali sono le facoltà a numero aperto? La legge pone dei vincoli circa alcuni istituti universitari che devono necessariamente avere un test d’ingresso. Queste sono: corsi di laurea in medicina e chirurgia, medicina veterinaria, odontoiatria, architettura, infermieristica, tecnico della riabilitazione, scienze della formazione primaria. Inoltre sono a numero chiuso le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, le scuole di specializzazione di medicina e quella per le professioni legali.
Per i rimanenti corsi di laurea non è quindi previsto l’obbligo del numero programmato. Si tratta di facoltà a numero aperto, o meglio, di facoltà che possono esserlo senza trasgredire la legge. Molti dei corsi di laurea che per legge possono avere il numero aperto, infatti, spesso prevedono comunque il test d’ingresso. La maggior parte delle università, quindi, sebbene non sia obbligatorio, istituisce il numero chiuso, per selezionare le matricole, soprattutto a fronte di un altissimo numero di potenziali iscritti e di un limitato numero di posti disponibili (in termini di aule e docenti presenti).
Per trovare tutte le facoltà a numero aperto, quindi, è sempre bene verificare caso per caso, consultando il sito di ciascun singola università che offre quel corso di laurea. Ad esempio, sebbene ingegneria si possa frequentare senza selezione iniziale, la maggior parte degli atenei prevede il numero chiuso. Lo stesso si può dire per altre università molto gettonate, come giurisprudenza ed economia.
Solitamente, i corsi di laurea a numero aperto sono quelli riguardanti le discipline umanistiche, come lettere e filosofia. In questi casi non è previsto un test di ingresso, cioè una selezione vera e propria. Le matricole però devono comunque sottoporsi a una prova iniziale che certifichi le conoscenze possedute, come il TARM. Chi ottiene un punteggio basso dovrà frequentare laboratori aggiuntivi o sostenere esami addizionali per recuperare le lacune riscontrate durante il test di inizio anno.
Anche le università a numero aperto, quindi, prevedono test che possono mettere a dura prova gli studenti, rallentandone il percorso di studi. Per questo è utile prepararsi a queste prove prima dell’inizio dell’anno scolastico. In rete, le università mettono a disposizione le prove degli anni precedenti, per consentire ai futuri iscritti di allenarsi e di ripassare le materie in cui si è un po’ carenti, magari con l’ausilio di ripetizioni da prendere durante l’estate, presso centri specializzati nei corsi post diploma oppure tramite le formule offerte dalle nuove tecnologie, come le ripetizioni online.