
Punteggio esame di stato
Dopo la laurea, in alcuni casi, è necessario ottenere un’abilitazione professionale senza la quale non è possibile esercitare la professione per la quale si è studiato. L’abilitazione si ottiene superando un esame di stato a cui spesso deve precedere un periodo di tirocinio.
Essendo una prova di carattere ufficiale, regolata secondo tempi, luoghi e modalità stabilite per legge dal Ministero dell’Istruzione, ogni esame di stato prevede un sistema di attribuzione del punteggio reso pubblico sin dalla pubblicazione del bando di concorso, in modo che possano essere chiare e trasparenti le modalità di valutazione, anche quando le prove sono di tipo orale o pratico. Ma come si calcola il punteggio di un esame di stato?
Per ciascuna professione che lo prevede, l’esame di stato si svolge secondo modalità diverse, con criteri di valutazione e attribuzione del punteggio differenti: può prevedere una o più prove scritte, una prova orale, una prova pratica e, in alcuni casi, può essere accessibile solo dopo aver frequentato un tirocinio post laurea, che può essere a sua volta valutato, come accade nelle lauree dell’area sanitaria.
L’esame di stato di medicina, ad esempio, è composto da un tirocinio di 3 mesi e da una prova pratica, entrambi sottoposti a una valutazione. Per ogni mese di tirocinio al candidato è assegnato un punteggio massimo di 30/30, con la sufficienza corrispondente a 18/30. Per essere ammessi alla prova scritta bisogna aver conseguito un punteggio di tirocinio di almeno 60/90, con la sufficienza minima in tutti e 3 i periodi. Una volta superato il tirocinio si accede alla prova scritta che prevede 180 domande a risposta multipla. Una risposta esatta corrisponde a 1 punto, una sbagliata a – 0,25 e una non data a 0 punti.
Un’altra tipologia di esame prevede invece valutazioni solo in aula, come accade per l’esame di stato da avvocato, in cui si affrontano 3 prove scritte e una orale: per ciascuna prova scritta si possono ottenere al massimo 50 punti. Per accedere alla prova orale è necessario aver conseguito un punteggio di almeno 90 punti, con la sufficienza (30/50) in almeno 2. La prova orale consiste principalmente nella trattazione di questioni relative a 5 materie a scelta del candidato. Per la prova orale i 5 membri della commissione hanno a disposizione 10 punti per ogni materia, quindi il punteggio massimo sarà di 250. È considerato idoneo chi ha conseguito la sufficienza, cioè 180 punti.
Come detto, ogni esame di stato ha un calcolo del punteggio a sé. Ad esempio, per gli esami di biologia, chimica, commercialista ed esperto contabile sono previste 4 prove, ognuna con voto espresso in cinquantesimi, con la sufficienza corrispondente a 30/50 e voto finale massimo di 200/200. Per acquisire i titoli di dottore agronomo e dottore forestale le 4 prove sono valutate invece in ottantesimi, con voto minimo 48 e voto massimo finale di 320/320. Le prove dell’esame di stato di ingegneria prevedono invece un voto in sessantesimi, con la sufficienza di 36/60 e voto massimo finale di 240/240.
Per diventare farmacista, si affrontano 5 prove con voto in cinquantesimi. Ovviamente anche qui il voto minimo è 30, mentre il voto massimo finale è di 250/250. Odontoiatria prevede 2 prove con punteggio espresso in quarantesimi, il voto minimo è di 24 e il voto finale massimo di 80/80.
Essendo una prova di carattere ufficiale, regolata secondo tempi, luoghi e modalità stabilite per legge dal Ministero dell’Istruzione, ogni esame di stato prevede un sistema di attribuzione del punteggio reso pubblico sin dalla pubblicazione del bando di concorso, in modo che possano essere chiare e trasparenti le modalità di valutazione, anche quando le prove sono di tipo orale o pratico. Ma come si calcola il punteggio di un esame di stato?
Per ciascuna professione che lo prevede, l’esame di stato si svolge secondo modalità diverse, con criteri di valutazione e attribuzione del punteggio differenti: può prevedere una o più prove scritte, una prova orale, una prova pratica e, in alcuni casi, può essere accessibile solo dopo aver frequentato un tirocinio post laurea, che può essere a sua volta valutato, come accade nelle lauree dell’area sanitaria.
L’esame di stato di medicina, ad esempio, è composto da un tirocinio di 3 mesi e da una prova pratica, entrambi sottoposti a una valutazione. Per ogni mese di tirocinio al candidato è assegnato un punteggio massimo di 30/30, con la sufficienza corrispondente a 18/30. Per essere ammessi alla prova scritta bisogna aver conseguito un punteggio di tirocinio di almeno 60/90, con la sufficienza minima in tutti e 3 i periodi. Una volta superato il tirocinio si accede alla prova scritta che prevede 180 domande a risposta multipla. Una risposta esatta corrisponde a 1 punto, una sbagliata a – 0,25 e una non data a 0 punti.
Un’altra tipologia di esame prevede invece valutazioni solo in aula, come accade per l’esame di stato da avvocato, in cui si affrontano 3 prove scritte e una orale: per ciascuna prova scritta si possono ottenere al massimo 50 punti. Per accedere alla prova orale è necessario aver conseguito un punteggio di almeno 90 punti, con la sufficienza (30/50) in almeno 2. La prova orale consiste principalmente nella trattazione di questioni relative a 5 materie a scelta del candidato. Per la prova orale i 5 membri della commissione hanno a disposizione 10 punti per ogni materia, quindi il punteggio massimo sarà di 250. È considerato idoneo chi ha conseguito la sufficienza, cioè 180 punti.
Come detto, ogni esame di stato ha un calcolo del punteggio a sé. Ad esempio, per gli esami di biologia, chimica, commercialista ed esperto contabile sono previste 4 prove, ognuna con voto espresso in cinquantesimi, con la sufficienza corrispondente a 30/50 e voto finale massimo di 200/200. Per acquisire i titoli di dottore agronomo e dottore forestale le 4 prove sono valutate invece in ottantesimi, con voto minimo 48 e voto massimo finale di 320/320. Le prove dell’esame di stato di ingegneria prevedono invece un voto in sessantesimi, con la sufficienza di 36/60 e voto massimo finale di 240/240.
Per diventare farmacista, si affrontano 5 prove con voto in cinquantesimi. Ovviamente anche qui il voto minimo è 30, mentre il voto massimo finale è di 250/250. Odontoiatria prevede 2 prove con punteggio espresso in quarantesimi, il voto minimo è di 24 e il voto finale massimo di 80/80.