Insegnare italiano all’estero
Insegnare italiano all’estero, può essere un’esperienza estremamente gratificante e interessante sia per i giovani che hanno appena conseguito la laurea sia per chi ha già qualche anno di insegnamento alle spalle e vuole tentare di portare le proprie competenze pedagogiche e didattiche in un paese straniero. Ecco di seguito quali sono i requisiti per ottenere l’abilitazione all'insegnamento presso le università o le scuole private all'estero.
Innanzitutto, è bene sapere che vi sono varie tipologie professionali che possono avere una docenza all'estero. La prima possibilità, è quella di diventare assistente di lingua italiana, vale a dire l'assistente di un docente, che deve prestare servizio per un monte ore che varia dalle 12 alle 16 ore settimanali. Le retribuzioni e le coperture assicurative e sanitarie variano da paese a paese (in Austria, ad esempio, si guadagnano 1020 euro netti al mese, mentre in Spagna 700 euro).
Un'altra figura didattica che può interessare chi vuole insegnare all'estero è il lettore universitario, che si occupa di tenere corsi quali seminari o attività di tutoring e supporto ai docenti, per un monte ore di 36 ore a settimana. Il lettore, a differenza dell’assistente, non passa tramite una selezione del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), ma tramite un bando del Ministero degli Affari Esteri. Sono ammessi al ruolo di lettore gli insegnanti di materie letterarie e di lingue che insegnano alle superiori o alle medie.
Un’altra posizione che è possibile ricoprire è quella di insegnante negli Istituti italiani di cultura, che organizzano anche corsi di lingua. Anche gli Istituti di cultura sono legati al MAE (Ministero Affari Esteri) e ai consolati dei vari paesi esteri, così come accade per i bandi di concorso, la selezione e le assunzioni di docenti supplenti e docenti di ruolo, per cui vengono stilate delle graduatorie a cui si può accedere per titoli o per esami (o secondo entrambi i criteri, a seconda del particolare bando di concorso).
Per tutti questi ruoli, è possibile consultare i siti del MIUR e del MAE e la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, che pubblica i bandi di concorso legati alle offerte per insegnare italiano all'estero e le modalità per ottenere l’abilitazione all'insegnamento all'estero. Chi invece non vuole passare dall'iter burocratico della docenza presso enti pubblici, può decidere di insegnare l'italiano in scuole private all'estero. In questo caso, si dovrà contattare le scuole nel paese o nella città di proprio d’interesse e sottoporre il proprio curriculum, allegando ovviamente anche una lettera di presentazione.
In tal caso sarà anche possibile insegnare italiano all'estero senza laurea, poiché queste scuole, in alcuni casi, non ritengono vincolante il titolo di studio, ma si basano di più sulla valutazione globale del candidato. Chi, ad esempio, conosce la lingua del paese in cui vuole trasferirsi molto bene, magari perché in passato vi ha vissuto per un periodo, potrà affrontare tranquillamente questa esperienza ed essere preso in considerazione anche senza aver seguito un corso di laurea o aver avuto esperienza come insegnante in Italia.
Innanzitutto, è bene sapere che vi sono varie tipologie professionali che possono avere una docenza all'estero. La prima possibilità, è quella di diventare assistente di lingua italiana, vale a dire l'assistente di un docente, che deve prestare servizio per un monte ore che varia dalle 12 alle 16 ore settimanali. Le retribuzioni e le coperture assicurative e sanitarie variano da paese a paese (in Austria, ad esempio, si guadagnano 1020 euro netti al mese, mentre in Spagna 700 euro).
Un'altra figura didattica che può interessare chi vuole insegnare all'estero è il lettore universitario, che si occupa di tenere corsi quali seminari o attività di tutoring e supporto ai docenti, per un monte ore di 36 ore a settimana. Il lettore, a differenza dell’assistente, non passa tramite una selezione del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), ma tramite un bando del Ministero degli Affari Esteri. Sono ammessi al ruolo di lettore gli insegnanti di materie letterarie e di lingue che insegnano alle superiori o alle medie.
Un’altra posizione che è possibile ricoprire è quella di insegnante negli Istituti italiani di cultura, che organizzano anche corsi di lingua. Anche gli Istituti di cultura sono legati al MAE (Ministero Affari Esteri) e ai consolati dei vari paesi esteri, così come accade per i bandi di concorso, la selezione e le assunzioni di docenti supplenti e docenti di ruolo, per cui vengono stilate delle graduatorie a cui si può accedere per titoli o per esami (o secondo entrambi i criteri, a seconda del particolare bando di concorso).
Per tutti questi ruoli, è possibile consultare i siti del MIUR e del MAE e la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, che pubblica i bandi di concorso legati alle offerte per insegnare italiano all'estero e le modalità per ottenere l’abilitazione all'insegnamento all'estero. Chi invece non vuole passare dall'iter burocratico della docenza presso enti pubblici, può decidere di insegnare l'italiano in scuole private all'estero. In questo caso, si dovrà contattare le scuole nel paese o nella città di proprio d’interesse e sottoporre il proprio curriculum, allegando ovviamente anche una lettera di presentazione.
In tal caso sarà anche possibile insegnare italiano all'estero senza laurea, poiché queste scuole, in alcuni casi, non ritengono vincolante il titolo di studio, ma si basano di più sulla valutazione globale del candidato. Chi, ad esempio, conosce la lingua del paese in cui vuole trasferirsi molto bene, magari perché in passato vi ha vissuto per un periodo, potrà affrontare tranquillamente questa esperienza ed essere preso in considerazione anche senza aver seguito un corso di laurea o aver avuto esperienza come insegnante in Italia.