Esame di stato medicina
Quella del medico è una delle professioni più delicate che si possano svolgere, per questo prevede un lungo iter di studi e richiede il superamento di un esame di stato per l’abilitazione, parimenti ad altre professioni tutelate da un ordine di categoria con particolari responsabilità civili e penali legate all’esercizio specifico del proprio lavoro, come, ad esempio, l’avvocato.
Dopo la laurea, bisogna quindi affrontare l’esame di stato di medicina, che conferisce il titolo di medico chirurgo e consente l’iscrizione all’ordine dei medici. Le lauree che garantiscono l’accesso all’esame di stato sono le lauree magistrali e le specialistiche di medicina e chirurgia (classi 46/s e LM 41) oppure la laurea del vecchio ordinamento in medicina e chirurgia.
L’esame di stato è composto da un tirocinio di tre mesi e da una prova scritta e si svolge due volte l’anno, in due sessioni differenti, genericamente una in primavera e una in autunno. Le date di inizio delle due sessioni di tirocinio e dell’esame scritto sono stabilite dal Ministero dell’Istruzione, che pubblica il bando dandone comunicato ufficiale con un’ordinanza ministeriale, consultabile anche online.
A differenza di altri tirocini post laurea obbligatori, il tirocinio per l’esame di stato di medicina è di per sé una prova da affrontare con una valutazione continuativa per tutta la durata del praticantato. Si è assegnati a un tutor che affianca il candidato, fornisce indicazioni e valuta, giorno dopo giorno, l’andamento di questo percorso formativo “sul campo”. Il primo mese deve essere svolto presso un reparto di medicina, il secondo presso un reparto di chirurgia, il terzo presso un medico di medicina generale convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale (quello che viene anche definito “medico di famiglia”).
Durante ogni mese di tirocinio, che prevede un’attività non inferiore alle 100 ore, al candidato viene assegnato un punteggio in trentesimi, con la sufficienza corrispondente a 18/30, come accade per i comuni esami universitari. Per essere ammessi alla prova scritta bisogna aver conseguito un punteggio di tirocinio di almeno 60/90, con la sufficienza minima in tutti e tre i periodi: se, ad esempio, si ottiene 15/60, 25/60 e 20/60 non si può essere ammessi al test scritto e si dovrà ripetere il tirocinio. La prova scritta, strutturata secondo domande a risposta multipla, è divisa in due parti, che si svolgono nella stessa giornata. La prima parte è composta da 90 domande pre-cliniche, mentre la seconda da 90 domande cliniche. Una risposta esatta corrisponde a 1 punto, una risposta sbagliata a – 0,25 e una risposta non data a 0 punti. Chi non supera lo scritto può ripeterlo alla sessione successiva, mentre chi non lo supera per due volte, dovrà ripetere anche il tirocinio, ricominciando da capo l’iter di abilitazione.
Essendo il tirocinio parte integrante dell’esame di stato, svolgerlo al meglio sarà la prima condizione fondamentale per ottenere l’abilitazione. A ogni tirocinante vengono segnalate le normative di riferimento per il tirocinio, ad esempio egli non può svolgere alcun tipo di pratica medica, essendo preposto a un’esercitazione formativa e non all’esercizio della professione. È ovviamente necessario osservare scrupolosamente le regole, seguire con cura, puntualità e partecipazione attiva le indicazioni del proprio tutor.
Per la preparazione dello scritto è possibile esercitarsi sui test degli anni precedenti, reperibili online o in appositi testi, pensati per preparare all’esame di stato di medicina. Svolgendo il maggior numero possibile di test si avrà modo di effettuare anche un efficace ripasso su quanto studiato negli ultimi anni, che sarà utile anche per la pratica medica vera e propria.
Dopo la laurea, bisogna quindi affrontare l’esame di stato di medicina, che conferisce il titolo di medico chirurgo e consente l’iscrizione all’ordine dei medici. Le lauree che garantiscono l’accesso all’esame di stato sono le lauree magistrali e le specialistiche di medicina e chirurgia (classi 46/s e LM 41) oppure la laurea del vecchio ordinamento in medicina e chirurgia.
L’esame di stato è composto da un tirocinio di tre mesi e da una prova scritta e si svolge due volte l’anno, in due sessioni differenti, genericamente una in primavera e una in autunno. Le date di inizio delle due sessioni di tirocinio e dell’esame scritto sono stabilite dal Ministero dell’Istruzione, che pubblica il bando dandone comunicato ufficiale con un’ordinanza ministeriale, consultabile anche online.
A differenza di altri tirocini post laurea obbligatori, il tirocinio per l’esame di stato di medicina è di per sé una prova da affrontare con una valutazione continuativa per tutta la durata del praticantato. Si è assegnati a un tutor che affianca il candidato, fornisce indicazioni e valuta, giorno dopo giorno, l’andamento di questo percorso formativo “sul campo”. Il primo mese deve essere svolto presso un reparto di medicina, il secondo presso un reparto di chirurgia, il terzo presso un medico di medicina generale convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale (quello che viene anche definito “medico di famiglia”).
Durante ogni mese di tirocinio, che prevede un’attività non inferiore alle 100 ore, al candidato viene assegnato un punteggio in trentesimi, con la sufficienza corrispondente a 18/30, come accade per i comuni esami universitari. Per essere ammessi alla prova scritta bisogna aver conseguito un punteggio di tirocinio di almeno 60/90, con la sufficienza minima in tutti e tre i periodi: se, ad esempio, si ottiene 15/60, 25/60 e 20/60 non si può essere ammessi al test scritto e si dovrà ripetere il tirocinio. La prova scritta, strutturata secondo domande a risposta multipla, è divisa in due parti, che si svolgono nella stessa giornata. La prima parte è composta da 90 domande pre-cliniche, mentre la seconda da 90 domande cliniche. Una risposta esatta corrisponde a 1 punto, una risposta sbagliata a – 0,25 e una risposta non data a 0 punti. Chi non supera lo scritto può ripeterlo alla sessione successiva, mentre chi non lo supera per due volte, dovrà ripetere anche il tirocinio, ricominciando da capo l’iter di abilitazione.
Essendo il tirocinio parte integrante dell’esame di stato, svolgerlo al meglio sarà la prima condizione fondamentale per ottenere l’abilitazione. A ogni tirocinante vengono segnalate le normative di riferimento per il tirocinio, ad esempio egli non può svolgere alcun tipo di pratica medica, essendo preposto a un’esercitazione formativa e non all’esercizio della professione. È ovviamente necessario osservare scrupolosamente le regole, seguire con cura, puntualità e partecipazione attiva le indicazioni del proprio tutor.
Per la preparazione dello scritto è possibile esercitarsi sui test degli anni precedenti, reperibili online o in appositi testi, pensati per preparare all’esame di stato di medicina. Svolgendo il maggior numero possibile di test si avrà modo di effettuare anche un efficace ripasso su quanto studiato negli ultimi anni, che sarà utile anche per la pratica medica vera e propria.
