
Laurea in chimica
Cosa è
La laurea in chimica fa parte delle lauree di tipo scientifico, come quelle in fisica e matematica con le quali condivide molte materie. Prevede una durata di 3 anni, al termine dei quali si ottiene un diploma di laurea di primo livello. Una volta raggiunto questo titolo, è possibile iscriversi a un corso di laurea magistrale della durata di 2 anni, che consente di specializzarsi in una branca più circoscritta: chimica biomolecolare, chimica dei materiali, chimica clinica o chimica organica.
Come per altre lauree, ad esempio farmacia o biologia, anche nel caso di chimica la sola laurea non basta all’esercizio della professione. È necessario infatti sostenere un Esame di Stato e iscriversi all’Albo professionale.
Requisiti per l’accesso
L’inscrizione al corso di laurea in chimica è condizionata innanzitutto dal possesso di un diploma di scuola media superiore. Sebbene non vi sia un vincolo esplicito, sarà ovviamente agevolato chi ha già affrontato lo studio della chimica alle superiori, come nel caso di un liceo scientifico.
Alcune facoltà istituiscono il numero chiuso, ma in genere è previsto solo un test d’ingresso allo scopo di far comprendere alla matricola quali siano le eventuali lacune, in particolare di tipo logico-matematico, che spesso si possono colmare presso l’università stessa con corsi propedeutici all’inizio dell’anno scolastico.
Come conseguire la laurea in chimica
Il piano di studi di questo corso di laurea è solitamente già strutturato e vincolante. Si possono quindi inserire pochi esami a scelta libera e lo studente dovrà attenersi a quanto stabilito dall’ateneo. Al termine della triennale si accumuleranno 180 CFU, una parte dei quali sarà ottenuta con la prova finale, la tesi di laurea, mentre per la laurea magistrale si dovranno raggiungere 120 CFU.
Gran parte delle ore di lezione si svolge in laboratorio e, proprio per questo, in quasi tutte le università la frequenza ai corsi è obbligatoria. Essendo fortemente indirizzato verso l’attività di ricerca di laboratorio, il laureando sarà maggiormente incentivato a scrivere una tesi di tipo sperimentale, in cui cioè pubblicherà i risultati di una propria indagine di laboratorio e i relativi risultati raggiunti.
Sbocchi professionali
Sono molti i settori in cui oggi possono essere impiegate le competenze di un neolaureato in chimica. Oltre che proseguire nell’attività di ricerca, presso enti universitari italiani o stranieri, chi ha conseguito una laurea in chimica può imboccare la strada dell’insegnamento presso le scuole superiori oppure trovare occupazione presso i laboratori di analisi chimiche in numerosissimi settori industriali: alimentare, farmaceutico, cosmetico o tessile.
Un altro ambito di lavoro può essere quello della tutela ambientale presso istituti privati o enti pubblici che si occupano di verificare la composizione e l’eventuale alterazione degli elementi naturali. Una panoramica completa delle opportunità di lavoro per i neolaureati in chimica è disponibile a questo link di Federchimica.
La laurea in chimica fa parte delle lauree di tipo scientifico, come quelle in fisica e matematica con le quali condivide molte materie. Prevede una durata di 3 anni, al termine dei quali si ottiene un diploma di laurea di primo livello. Una volta raggiunto questo titolo, è possibile iscriversi a un corso di laurea magistrale della durata di 2 anni, che consente di specializzarsi in una branca più circoscritta: chimica biomolecolare, chimica dei materiali, chimica clinica o chimica organica.
Come per altre lauree, ad esempio farmacia o biologia, anche nel caso di chimica la sola laurea non basta all’esercizio della professione. È necessario infatti sostenere un Esame di Stato e iscriversi all’Albo professionale.
Requisiti per l’accesso
L’inscrizione al corso di laurea in chimica è condizionata innanzitutto dal possesso di un diploma di scuola media superiore. Sebbene non vi sia un vincolo esplicito, sarà ovviamente agevolato chi ha già affrontato lo studio della chimica alle superiori, come nel caso di un liceo scientifico.
Alcune facoltà istituiscono il numero chiuso, ma in genere è previsto solo un test d’ingresso allo scopo di far comprendere alla matricola quali siano le eventuali lacune, in particolare di tipo logico-matematico, che spesso si possono colmare presso l’università stessa con corsi propedeutici all’inizio dell’anno scolastico.
Come conseguire la laurea in chimica
Il piano di studi di questo corso di laurea è solitamente già strutturato e vincolante. Si possono quindi inserire pochi esami a scelta libera e lo studente dovrà attenersi a quanto stabilito dall’ateneo. Al termine della triennale si accumuleranno 180 CFU, una parte dei quali sarà ottenuta con la prova finale, la tesi di laurea, mentre per la laurea magistrale si dovranno raggiungere 120 CFU.
Gran parte delle ore di lezione si svolge in laboratorio e, proprio per questo, in quasi tutte le università la frequenza ai corsi è obbligatoria. Essendo fortemente indirizzato verso l’attività di ricerca di laboratorio, il laureando sarà maggiormente incentivato a scrivere una tesi di tipo sperimentale, in cui cioè pubblicherà i risultati di una propria indagine di laboratorio e i relativi risultati raggiunti.
Sbocchi professionali
Sono molti i settori in cui oggi possono essere impiegate le competenze di un neolaureato in chimica. Oltre che proseguire nell’attività di ricerca, presso enti universitari italiani o stranieri, chi ha conseguito una laurea in chimica può imboccare la strada dell’insegnamento presso le scuole superiori oppure trovare occupazione presso i laboratori di analisi chimiche in numerosissimi settori industriali: alimentare, farmaceutico, cosmetico o tessile.
Un altro ambito di lavoro può essere quello della tutela ambientale presso istituti privati o enti pubblici che si occupano di verificare la composizione e l’eventuale alterazione degli elementi naturali. Una panoramica completa delle opportunità di lavoro per i neolaureati in chimica è disponibile a questo link di Federchimica.