Esame di stato consulente del lavoro
Il consulente del lavoro è un professionista che ha conoscenze specifiche nell’ambito del diritto amministrativo e del lavoro e che può svolgere la professione in aziende di diverso tipo sia in qualità di dipendente, in particolare nel settore della gestione del personale, sia collaborando come libero professionista.
Le lauree che aprono la strada a questa professione sono diverse: per essere ammessi all’esame di stato per consulente del lavoro si può essere in possesso di una laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia, oppure di lauree (sia triennali che magistrali) in scienze dei servizi giuridici, scienze dell’amministrazione, scienze dell’economia e della gestione aziendale. L’elenco completo con l’indicazione di tutte le classi di laurea ammesse è presente sul sito dell’ordine nazionale dei consulenti del lavoro, in cui è pubblicato il decreto ministeriale completo.
Come accade per molti altri esami di abilitazione, ad esempio quelli per avvocato e per commercialista, per accedere all’esame di stato per consulente del lavoro è necessario aver svolto un periodo di tirocinio obbligatorio, della durata di 18 mesi. Per snellire i tempi di ingresso nel mondo del lavoro, è consentito svolgere i primi 6 mesi di tirocinio durante l’ultimo anno di studi universitari, siano essi relativi a una laurea triennale o magistrale. Il tirocinante deve svolgere il praticantato presso lo studio di un consulente del lavoro iscritto all’albo da almeno 5 anni e deve frequentare con impegno e assiduità, essendo prevista una frequenza di almeno 20 ore settimanali.
L’esame prevede due prove scritte e una prova orale. Le prima prova scritta consiste nello svolgimento di un tema sul diritto del lavoro e sulla legislazione sodale, mentre la seconda è di carattere teorico-pratico e riguarda questioni di diritto tributario. La prova orale, infine, prevede la discussione di problematiche inerenti il diritto del lavoro, la legislazione sociale, il diritto tributario, elementi di diritto privato, pubblico e penale e nozioni generali di ragioneria, in particolare in merito alla rilevazione del costo del lavoro e alla formazione del bilancio. Le prove scritte possono essere svolte in un massimo di sette ore di tempo ed è possibile consultare testi di legge, dopo che un controllo della commissione, che verificherà che non siano commentati a mano dal candidato e non contengano appunti.
Dopo aver preso visione di tutte le specifiche riguardanti l’esame di stato da consulente del lavoro, compresi i tributi da versare per l’iscrizione, è bene prepararsi in anticipo alle prove scritte e orali. In particolare, essendo un esame aperto a diversi tipi di lauree, è utile verificare che la propria preparazione universitaria, benché affinata dal periodo di praticantato, sia adeguata alla tipologia di domande e che non si abbiano lacune in alcuna materia affrontata in sede d’esame. La tecnica più utile per prepararsi al meglio è quella di esercitarsi con le prove degli anni precedenti, facilmente reperibili online. Ad esempio, l’ordine dei consulenti del lavoro di Varese ospita sul proprio sito un’utile sezione in cui è possibile scaricare le vecchie prove d’esame.
Le lauree che aprono la strada a questa professione sono diverse: per essere ammessi all’esame di stato per consulente del lavoro si può essere in possesso di una laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia, oppure di lauree (sia triennali che magistrali) in scienze dei servizi giuridici, scienze dell’amministrazione, scienze dell’economia e della gestione aziendale. L’elenco completo con l’indicazione di tutte le classi di laurea ammesse è presente sul sito dell’ordine nazionale dei consulenti del lavoro, in cui è pubblicato il decreto ministeriale completo.
Come accade per molti altri esami di abilitazione, ad esempio quelli per avvocato e per commercialista, per accedere all’esame di stato per consulente del lavoro è necessario aver svolto un periodo di tirocinio obbligatorio, della durata di 18 mesi. Per snellire i tempi di ingresso nel mondo del lavoro, è consentito svolgere i primi 6 mesi di tirocinio durante l’ultimo anno di studi universitari, siano essi relativi a una laurea triennale o magistrale. Il tirocinante deve svolgere il praticantato presso lo studio di un consulente del lavoro iscritto all’albo da almeno 5 anni e deve frequentare con impegno e assiduità, essendo prevista una frequenza di almeno 20 ore settimanali.
L’esame prevede due prove scritte e una prova orale. Le prima prova scritta consiste nello svolgimento di un tema sul diritto del lavoro e sulla legislazione sodale, mentre la seconda è di carattere teorico-pratico e riguarda questioni di diritto tributario. La prova orale, infine, prevede la discussione di problematiche inerenti il diritto del lavoro, la legislazione sociale, il diritto tributario, elementi di diritto privato, pubblico e penale e nozioni generali di ragioneria, in particolare in merito alla rilevazione del costo del lavoro e alla formazione del bilancio. Le prove scritte possono essere svolte in un massimo di sette ore di tempo ed è possibile consultare testi di legge, dopo che un controllo della commissione, che verificherà che non siano commentati a mano dal candidato e non contengano appunti.
Dopo aver preso visione di tutte le specifiche riguardanti l’esame di stato da consulente del lavoro, compresi i tributi da versare per l’iscrizione, è bene prepararsi in anticipo alle prove scritte e orali. In particolare, essendo un esame aperto a diversi tipi di lauree, è utile verificare che la propria preparazione universitaria, benché affinata dal periodo di praticantato, sia adeguata alla tipologia di domande e che non si abbiano lacune in alcuna materia affrontata in sede d’esame. La tecnica più utile per prepararsi al meglio è quella di esercitarsi con le prove degli anni precedenti, facilmente reperibili online. Ad esempio, l’ordine dei consulenti del lavoro di Varese ospita sul proprio sito un’utile sezione in cui è possibile scaricare le vecchie prove d’esame.