Abilitazione forense
Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, per poter diventare avvocato a tutti gli effetti ed esercitare la professione, ottenendo così l’abilitazione forense, è necessario superare l’esame di stato. Prima dell’esame, però, è obbligatorio svolgere un praticantato della durata di 18 mesi, di cui almeno sei mesi da svolgersi presso uno studio legale o presso l’Avvocatura dello Stato, mentre i rimanenti 12 possono essere svolti anche presso l’ufficio legale di un’azienda o un ufficio giudiziario. I praticanti sono tenuti a una frequenza assidua dello studio legale di almeno 15 ore settimanali, durante le quali devono dedicarsi allo studio delle pratiche, tenersi aggiornati sulle novità legislative e partecipare alle udienze.
Svolto il praticantato ci si può iscrivere all’esame per l’abilitazione forense. Tutti i documenti e la modulistica per l’iscrizione sono resi noti nel bando dell’esame, reso pubblico ogni anno sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, che si può consultare anche su internet. L’esame si svolge una volta l’anno, solitamente nella stagione invernale, tra novembre e dicembre. Il bando specifica anche, oltre alle date, le sedi nelle quali si svolgono le prove.
L’esame per l’abilitazione forense è composto da 3 prove scritte e da 1 prova orale. Le prove scritte consistono nella redazione di un parere motivato su una questione a scelta tra due proposte in materia di codice civile, di un secondo parere in materia di codice penale, sempre basato su una scelta tra due questioni proposte. La terza prova, infine, consiste nella stesura di un atto giudiziario. In questo caso sarà il candidato a scegliere se cimentarsi in una questione di diritto civile, penale o amministrativo. La prova orale consiste in un’iniziale discussione delle prove scritte e nella trattazione di questioni relative a cinque materie a scelta tra diritto costituzionale, civile, commerciale, del lavoro, penale, amministrativo, tributario, internazionale privato, ecclesiastico e comunitario. Infine la commissione può soffermarsi su una questione di carattere deontologico da discutere insieme al candidato.
Per prepararsi al meglio all’esame e ottenere al primo l’abilitazione forense la prima cosa da fare è procurasi le prove degli anni precedenti, facilmente reperibili su internet o in specifiche pubblicazioni, che oltre a fornire le vecchie tracce danno indicazioni e suggerimenti su come affrontare al meglio ciascuna prova. Vi sono poi enti di formazione privati che organizzano corsi intensivi per prepararsi all’esame di stato, con simulazioni di tutte le prove, compresa quella orale.
Una volta superato l’esame, l’ultimo atto per ottenere l’abilitazione forense è iscriversi all’albo degli avvocati. Per farlo è necessario contattare l’ordine della propria provincia, che fornirà la modulistica e il dettaglio delle tasse e dei tributi da versare. Sul sito del Consiglio Nazionale Forense (CNF) si trova l’elenco completo degli ordini presenti sul territorio italiano. In genere è necessario presentare le ricevute delle tasse versate e il certificato che attesta il superamento dell’esame. Altri requisiti richiesti sono la cittadinanza italiana, non avere carichi pendenti o condanne penali a proprio carico. Di recente è stato inoltre introdotto l’obbligo di iscrizione alla Cassa Forense, l’ente di previdenza legato alla professione legale.
Svolto il praticantato ci si può iscrivere all’esame per l’abilitazione forense. Tutti i documenti e la modulistica per l’iscrizione sono resi noti nel bando dell’esame, reso pubblico ogni anno sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, che si può consultare anche su internet. L’esame si svolge una volta l’anno, solitamente nella stagione invernale, tra novembre e dicembre. Il bando specifica anche, oltre alle date, le sedi nelle quali si svolgono le prove.
L’esame per l’abilitazione forense è composto da 3 prove scritte e da 1 prova orale. Le prove scritte consistono nella redazione di un parere motivato su una questione a scelta tra due proposte in materia di codice civile, di un secondo parere in materia di codice penale, sempre basato su una scelta tra due questioni proposte. La terza prova, infine, consiste nella stesura di un atto giudiziario. In questo caso sarà il candidato a scegliere se cimentarsi in una questione di diritto civile, penale o amministrativo. La prova orale consiste in un’iniziale discussione delle prove scritte e nella trattazione di questioni relative a cinque materie a scelta tra diritto costituzionale, civile, commerciale, del lavoro, penale, amministrativo, tributario, internazionale privato, ecclesiastico e comunitario. Infine la commissione può soffermarsi su una questione di carattere deontologico da discutere insieme al candidato.
Per prepararsi al meglio all’esame e ottenere al primo l’abilitazione forense la prima cosa da fare è procurasi le prove degli anni precedenti, facilmente reperibili su internet o in specifiche pubblicazioni, che oltre a fornire le vecchie tracce danno indicazioni e suggerimenti su come affrontare al meglio ciascuna prova. Vi sono poi enti di formazione privati che organizzano corsi intensivi per prepararsi all’esame di stato, con simulazioni di tutte le prove, compresa quella orale.
Una volta superato l’esame, l’ultimo atto per ottenere l’abilitazione forense è iscriversi all’albo degli avvocati. Per farlo è necessario contattare l’ordine della propria provincia, che fornirà la modulistica e il dettaglio delle tasse e dei tributi da versare. Sul sito del Consiglio Nazionale Forense (CNF) si trova l’elenco completo degli ordini presenti sul territorio italiano. In genere è necessario presentare le ricevute delle tasse versate e il certificato che attesta il superamento dell’esame. Altri requisiti richiesti sono la cittadinanza italiana, non avere carichi pendenti o condanne penali a proprio carico. Di recente è stato inoltre introdotto l’obbligo di iscrizione alla Cassa Forense, l’ente di previdenza legato alla professione legale.