Laurea in mediazione linguistica
Cosa è
La laurea in mediazione linguistica è affine a quella di lingue, sebbene sia più fortemente finalizzata al raggiungimento di competenze utili per attività di traduzione e interpretariato. Mentre il corso di laurea in lingue lascia più spazio alle letterature delle lingue affrontate, quello in mediazione linguistica, infatti, è maggiormente incentrato sull’acquisizione di competenze specifiche per l’attività di traduzione.
Il corso di laurea in mediazione linguistica dura 3 anni, al termine dei quali si consegue il diploma di laurea di primo livello. Successivamente, si può accedere a una laurea magistrale, della durata di 2 anni.
Requisiti per l’accesso
Per accedere è richiesto il diploma di scuola media superiore. Chi proviene dal liceo linguistico è ovviamente agevolato, soprattutto per quanto concerne il test di ammissione, previsto in quelle università che istituiscono il numero chiuso anche a mediazione linguistica. Tale test, infatti, verte principalmente sulle competenze linguistiche della prima lingua straniera scelta dal candidato all’atto dell’iscrizione. Qualora non si provenga da un linguistico oppure si abbiano lacune da colmare, è bene esercitarsi durante l’estate, eventualmente ricorrendo anche a delle ripetizioni private.
Come conseguire la laurea in mediazione linguistica
Per ottenere la laurea triennale, lo studente deve raggiungere 180 CFU (Crediti Formativi Universitari), mentre per la magistrale saranno necessari 120 CFU. Come nella maggior parte delle lauree umanistiche, il piano di studi è abbastanza flessibile ed è principalmente vincolato dalle lingue scelte dallo studente. Vi sono solitamente esami obbligatori e aree disciplinari da coprire necessariamente con un certo numero di crediti formativi. Gli studenti di questo corso di laurea, inoltre, sono fortemente incentivati a svolgere periodi di formazione all’estero avvalendosi di programmi quali l’Erasmus Plus, in Europa, o contando su collaborazioni tra il proprio ateneo e altre università estere, in paesi extraeuropei. La prova finale consiste nella stesura di una tesi di laurea, generalmente incentrata sullo studio di un testo straniero e sulla sua traduzione.
Sbocchi professionali
Chi ha conseguito una laurea in mediazione linguistica potrà principalmente rivolgere la propria attenzione a tutti gli sbocchi professionali inerenti attività di traduzione e interpretariato, presso case editrici e web agency, aziende multinazionali, enti governativi internazionali, fondazioni, musei, enti ministeriali e ambasciate; tutte le realtà quindi che abbiano bisogno di interfacciarsi con un’utenza non soltanto italiana: dall’azienda che deve tenere rapporti con l’estero per esportare i propri prodotti fino alla ONLUS che si occupa di aiuti ai paesi in via di sviluppo.
Per accedere all’insegnamento, invece, è necessario sapere che bisogna essere in possesso della laurea magistrale e in seguito ottenere l’abilitazione seguendo il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) come indicato sul sito del Ministero dell’Istruzione.
La laurea in mediazione linguistica è affine a quella di lingue, sebbene sia più fortemente finalizzata al raggiungimento di competenze utili per attività di traduzione e interpretariato. Mentre il corso di laurea in lingue lascia più spazio alle letterature delle lingue affrontate, quello in mediazione linguistica, infatti, è maggiormente incentrato sull’acquisizione di competenze specifiche per l’attività di traduzione.
Il corso di laurea in mediazione linguistica dura 3 anni, al termine dei quali si consegue il diploma di laurea di primo livello. Successivamente, si può accedere a una laurea magistrale, della durata di 2 anni.
Requisiti per l’accesso
Per accedere è richiesto il diploma di scuola media superiore. Chi proviene dal liceo linguistico è ovviamente agevolato, soprattutto per quanto concerne il test di ammissione, previsto in quelle università che istituiscono il numero chiuso anche a mediazione linguistica. Tale test, infatti, verte principalmente sulle competenze linguistiche della prima lingua straniera scelta dal candidato all’atto dell’iscrizione. Qualora non si provenga da un linguistico oppure si abbiano lacune da colmare, è bene esercitarsi durante l’estate, eventualmente ricorrendo anche a delle ripetizioni private.
Come conseguire la laurea in mediazione linguistica
Per ottenere la laurea triennale, lo studente deve raggiungere 180 CFU (Crediti Formativi Universitari), mentre per la magistrale saranno necessari 120 CFU. Come nella maggior parte delle lauree umanistiche, il piano di studi è abbastanza flessibile ed è principalmente vincolato dalle lingue scelte dallo studente. Vi sono solitamente esami obbligatori e aree disciplinari da coprire necessariamente con un certo numero di crediti formativi. Gli studenti di questo corso di laurea, inoltre, sono fortemente incentivati a svolgere periodi di formazione all’estero avvalendosi di programmi quali l’Erasmus Plus, in Europa, o contando su collaborazioni tra il proprio ateneo e altre università estere, in paesi extraeuropei. La prova finale consiste nella stesura di una tesi di laurea, generalmente incentrata sullo studio di un testo straniero e sulla sua traduzione.
Sbocchi professionali
Chi ha conseguito una laurea in mediazione linguistica potrà principalmente rivolgere la propria attenzione a tutti gli sbocchi professionali inerenti attività di traduzione e interpretariato, presso case editrici e web agency, aziende multinazionali, enti governativi internazionali, fondazioni, musei, enti ministeriali e ambasciate; tutte le realtà quindi che abbiano bisogno di interfacciarsi con un’utenza non soltanto italiana: dall’azienda che deve tenere rapporti con l’estero per esportare i propri prodotti fino alla ONLUS che si occupa di aiuti ai paesi in via di sviluppo.
Per accedere all’insegnamento, invece, è necessario sapere che bisogna essere in possesso della laurea magistrale e in seguito ottenere l’abilitazione seguendo il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) come indicato sul sito del Ministero dell’Istruzione.