Laurea magistrale all’estero
Studiare all’estero non è solo un modo per fare un’esperienza di vita che arricchisce a livello culturale e livello personale, ma è soprattutto una carta in più da spendere per il proprio futuro lavorativo. Dopo aver ottenuto la laurea di primo livello in Italia e aver quindi acquisito le “basi” della propria disciplina, conseguire la laurea magistrale all’estero può essere la scelta vincente per avere ulteriori possibilità lavorative.
Può essere infatti un ottimo trampolino di lancio per trovare lavoro nel paese in cui si va a studiare ma può essere utile anche per chi decide di tornare in Italia e far fruttare in patria questa esperienza. In molti concorsi pubblici, come quelli per l’insegnamento o per la ricerca in ambito accademico, ad esempio, aver ottenuto un titolo di studi all’estero conferisce dei punti aggiuntivi.
Ma come fare per conseguire la laurea magistrale all’estero? Il primo passo è scegliere il paese in cui studiare. Chi si laurea in lingue, e ha come prima lingua l’inglese, ad esempio, potrà andare a studiare in Inghilterra, Scozia, Irlanda oppure andare fuori dall’Unione Europea, optando per Stati Uniti, Canada o Australia. Un valido consiglio per scegliere il paese e l’università in cui svolgere la magistrale può essere offerto dagli uffici della propria università che si occupano di scambi culturali e di opportunità di studio all’estero.
Uno dei programmi più utilizzati dagli studenti per studiare in Europa è l’Erasmus, che oggi ha preso il nome di ErasmusPlus e garantisce un periodo di 12 mesi di studio all’estero per ciascun ciclo di istruzione universitaria. In tal caso si potranno quindi sostenere circa la metà degli esami della laurea magistrale all’estero e terminare in Italia i propri studi. Altrimenti è possibile aderire al progetto Erasmus Mundus che consente di studiare fino a 24 mesi all’estero, come spiegato sul portale della Commissione Europea e sul sito dell’Erasmus Mundus.
Per chi si vuole spostare al di fuori dell’Unione Europea vi è la possibilità di informarsi, oltre che nella propria università, anche presso il centro Informagiovani della propria città sul sistema universitario del paese d’interesse, sui documenti richiesti e le tasse da versare. L’Informagiovani Piemonte, ad esempio, fornisce una scheda molto dettagliata sul proprio sito con tutte le informazioni per studiare negli Stati Uniti. Inoltre, molte scuole e istituti di lingue che organizzano periodi formativi all’estero garantiscono anche il supporto per interi cicli di studi superiori, offrendo informazioni e contatti utili.
Ciò che è necessario verificare, soprattutto nel caso in cui vi sia l’intenzione di tornare in Italia al termine degli studi, è l’equipollenza del titolo estero con le lauree magistrali italiane. Ogni paese dispone di un centro che si occupa, in collaborazione con i rispettivi ministeri dell’istruzione, di verificare la corrispondenza tra titoli di paesi diversi. In Italia vi è il CIMEA, che dispone anche di un sito internet. Questo controllo è indispensabile non solo nel caso in cui si voglia proseguire gli studi accedendo a un dottorato o a un master, ma anche per chi, come già accennato, necessita di titoli specifici ai fini di un concorso pubblico.
Può essere infatti un ottimo trampolino di lancio per trovare lavoro nel paese in cui si va a studiare ma può essere utile anche per chi decide di tornare in Italia e far fruttare in patria questa esperienza. In molti concorsi pubblici, come quelli per l’insegnamento o per la ricerca in ambito accademico, ad esempio, aver ottenuto un titolo di studi all’estero conferisce dei punti aggiuntivi.
Ma come fare per conseguire la laurea magistrale all’estero? Il primo passo è scegliere il paese in cui studiare. Chi si laurea in lingue, e ha come prima lingua l’inglese, ad esempio, potrà andare a studiare in Inghilterra, Scozia, Irlanda oppure andare fuori dall’Unione Europea, optando per Stati Uniti, Canada o Australia. Un valido consiglio per scegliere il paese e l’università in cui svolgere la magistrale può essere offerto dagli uffici della propria università che si occupano di scambi culturali e di opportunità di studio all’estero.
Uno dei programmi più utilizzati dagli studenti per studiare in Europa è l’Erasmus, che oggi ha preso il nome di ErasmusPlus e garantisce un periodo di 12 mesi di studio all’estero per ciascun ciclo di istruzione universitaria. In tal caso si potranno quindi sostenere circa la metà degli esami della laurea magistrale all’estero e terminare in Italia i propri studi. Altrimenti è possibile aderire al progetto Erasmus Mundus che consente di studiare fino a 24 mesi all’estero, come spiegato sul portale della Commissione Europea e sul sito dell’Erasmus Mundus.
Per chi si vuole spostare al di fuori dell’Unione Europea vi è la possibilità di informarsi, oltre che nella propria università, anche presso il centro Informagiovani della propria città sul sistema universitario del paese d’interesse, sui documenti richiesti e le tasse da versare. L’Informagiovani Piemonte, ad esempio, fornisce una scheda molto dettagliata sul proprio sito con tutte le informazioni per studiare negli Stati Uniti. Inoltre, molte scuole e istituti di lingue che organizzano periodi formativi all’estero garantiscono anche il supporto per interi cicli di studi superiori, offrendo informazioni e contatti utili.
Ciò che è necessario verificare, soprattutto nel caso in cui vi sia l’intenzione di tornare in Italia al termine degli studi, è l’equipollenza del titolo estero con le lauree magistrali italiane. Ogni paese dispone di un centro che si occupa, in collaborazione con i rispettivi ministeri dell’istruzione, di verificare la corrispondenza tra titoli di paesi diversi. In Italia vi è il CIMEA, che dispone anche di un sito internet. Questo controllo è indispensabile non solo nel caso in cui si voglia proseguire gli studi accedendo a un dottorato o a un master, ma anche per chi, come già accennato, necessita di titoli specifici ai fini di un concorso pubblico.