Preparazione esami universitari
La preparazione degli esami universitari richiede dedizione e impegno per non rimanere indietro e rischiare di andare fuori corso, sia nell'ambito triennale che magistrale.
Quando iniziare
Spesso per preparare un esame ci si riduce all’ultimo minuto. In questo modo non si fa altro che appesantire il carico di studio in un lasso di tempo ridotto. Le conseguenze sono spesso negative, quindi è necessario seguire un piano d’azione alternativo. La fine dei corsi e le prime sessioni d’esame sono solitamente intervallate da 1 mese abbondante; in 4 settimane è molto difficile riuscire a prepararsi in maniera adatta, specie se in calendario abbiamo più di un esame. Il metodo migliore, dunque, è quello di cominciare a studiare già durante i corsi, riprendendo gli argomenti appena trattati a lezione: in questo modo lo studio è meno pesante. Non è necessario strafare o effettuare full immersion: basta rileggere la lezione con la dovuta concentrazione in modo da cominciare ad assimilare i temi trattati.
Come procedere
Alla fine dei corsi non resta che dedicarsi allo studio: come? Chi si è portato avanti durante il semestre ha la strada spianata poiché non deve partire da zero. Proprio come si è fatto nei mesi precedenti, è necessario procedere per gradi. Dopo aver riletto gli argomenti di base alla fine delle lezioni si passa allo studio vero e proprio. Per evitare di fare confusione e dimenticare dei punti importanti, si consiglia di stilare una tabella di marcia giornaliera. Il carico di pagine deve essere equilibrato in modo da non affaticare eccessivamente il cervello, magari alternando un argomento più complicato a qualcosa di più leggero.
Un altro metodo che aiuta nello studio è quello di trascrivere i passaggi chiave in uno schema semplice e chiaro. In questo modo è possibile evidenziare i punti principali stimolando anche la memoria visiva, la quale correrà in nostro soccorso durante l’esame.
Altri materiali di studio
Spesso lo studio su un tomo da 500 pagine rende la preparazione più faticosa e noiosa. Per comprendere meglio un argomento, prendendosi una pausa dal libro consigliato dal professore, si possono integrare altri materiali. Le dispense messe a disposizione dalla maggior parte degli insegnanti aiutano notevolmente poiché sintetizzano i vari capitoli. Per arricchire la preparazione ci si può rivolgere ad altri libri oppure a documentari (ad esempio per le facoltà umanistiche). Distogliendo l’attenzione dal libro accademico si alleggerisce il carico di studio e, al tempo stesso, si sollecita il cervello ad assimilare le nozioni con altri stimoli.
Il ripasso
Un volta terminato lo studio, si passa alla fase finale: il ripasso. Grazie agli schemi e ad eventuali frasi evidenziate sul libro, si riescono ad immagazzinare i concetti di base con meno fatica. Durante questa fase è molto utile ripetere gli argomenti, prima utilizzando anche gli appunti come sostegno, poi senza e magari confrontandosi con qualche compagno che possa stimolare e aiutare ad effettuare un discorso brillante e articolato, da ripetere durante l'esame se orale.
Quando iniziare
Spesso per preparare un esame ci si riduce all’ultimo minuto. In questo modo non si fa altro che appesantire il carico di studio in un lasso di tempo ridotto. Le conseguenze sono spesso negative, quindi è necessario seguire un piano d’azione alternativo. La fine dei corsi e le prime sessioni d’esame sono solitamente intervallate da 1 mese abbondante; in 4 settimane è molto difficile riuscire a prepararsi in maniera adatta, specie se in calendario abbiamo più di un esame. Il metodo migliore, dunque, è quello di cominciare a studiare già durante i corsi, riprendendo gli argomenti appena trattati a lezione: in questo modo lo studio è meno pesante. Non è necessario strafare o effettuare full immersion: basta rileggere la lezione con la dovuta concentrazione in modo da cominciare ad assimilare i temi trattati.
Come procedere
Alla fine dei corsi non resta che dedicarsi allo studio: come? Chi si è portato avanti durante il semestre ha la strada spianata poiché non deve partire da zero. Proprio come si è fatto nei mesi precedenti, è necessario procedere per gradi. Dopo aver riletto gli argomenti di base alla fine delle lezioni si passa allo studio vero e proprio. Per evitare di fare confusione e dimenticare dei punti importanti, si consiglia di stilare una tabella di marcia giornaliera. Il carico di pagine deve essere equilibrato in modo da non affaticare eccessivamente il cervello, magari alternando un argomento più complicato a qualcosa di più leggero.
Un altro metodo che aiuta nello studio è quello di trascrivere i passaggi chiave in uno schema semplice e chiaro. In questo modo è possibile evidenziare i punti principali stimolando anche la memoria visiva, la quale correrà in nostro soccorso durante l’esame.
Altri materiali di studio
Spesso lo studio su un tomo da 500 pagine rende la preparazione più faticosa e noiosa. Per comprendere meglio un argomento, prendendosi una pausa dal libro consigliato dal professore, si possono integrare altri materiali. Le dispense messe a disposizione dalla maggior parte degli insegnanti aiutano notevolmente poiché sintetizzano i vari capitoli. Per arricchire la preparazione ci si può rivolgere ad altri libri oppure a documentari (ad esempio per le facoltà umanistiche). Distogliendo l’attenzione dal libro accademico si alleggerisce il carico di studio e, al tempo stesso, si sollecita il cervello ad assimilare le nozioni con altri stimoli.
Il ripasso
Un volta terminato lo studio, si passa alla fase finale: il ripasso. Grazie agli schemi e ad eventuali frasi evidenziate sul libro, si riescono ad immagazzinare i concetti di base con meno fatica. Durante questa fase è molto utile ripetere gli argomenti, prima utilizzando anche gli appunti come sostegno, poi senza e magari confrontandosi con qualche compagno che possa stimolare e aiutare ad effettuare un discorso brillante e articolato, da ripetere durante l'esame se orale.