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Test attitudinali università

Test attitudinali università

A che cosa servono i test attitudinali delle università, come sono strutturati, quando sono consigliati e quali sono le informazioni utili per comprendere i risultati e scegliere in maniera più consapevole il proprio percorso accademico? In questo articolo affronteremo il tema attuale dei test non vincolanti per l'iscrizione all'università, ma che servono per valutare se vi siano attitudini e siano soddisfatti i requisiti minimi per potere frequentare la meglio un particolare corso di laurea.

In vista della scelta dell'università in cui iscriversi per indirizzare il proprio futuro personale e professionale possono sorgere molti dubbi legati alla spendibilità del titolo nel campo lavorativo e alle proprie predisposizioni. Non tutti, infatti, una volta raggiunta la maggiore età sono in grado di comprendere quale sia il proprio desiderio professionale anche per la molteplicità di corsi di laurea e di corsi professionalizzanti che sono attualmente disponibili nel panorama accademico e lavorativo. Nella stessa persona, inoltre, possono coesistere delle attitudini molto diverse tra loro che si fa fatica a integrare per individuare quale ruolo professionale potrebbe essere più indicato. Solitamente la prima distinzione viene operata tra ambito scientifico e ambito umanistico, ma all'interno di queste macro aree si possono individuare dei percorsi molto differenti tra loro; inoltre per alcuni lavori scientifici è indispensabile avere anche una preparazione umanistica e viceversa. Allora come ci si può regolare per fare una scelta che rispetti le proprie peculiarità e che abbia un feedback positivo dal mercato del lavoro?

Per rispondere a queste e ad altre domande negli ultimi anni sono stati realizzati dei questionari di orientamento che hanno come scopo principale proprio quello di orientare lo studente alla scelta del corso di laurea da frequentare, tenuto conto dei propri punti di forza e dei propri punti di debolezza riferiti alla propria preparazione posseduta fino a quel momento e alle proprie attitudini personali. Questi test di orientamento sono composti sul modello dei test psicoattitudinali, infatti le domande sono molto varie e differenziate tra loro proprio per avere un quadro generale ma preciso di quali possano essere le aree che vale la pena approfondire tramite un percorso di studi e quelle che invece richiederebbero troppo sforzo cognitivo ed emotivo.
Non bisogna infatti dimenticare che per svolgere un lavoro non sono sufficienti le sole conoscenze teoriche e pratiche, ma anche la traduzione che queste conoscenze riescono ad avere nell'applicazione reale. Non tutti sono portati a lavorare a contatto con le persone, così come non tutti possono fare un lavoro troppo matematico e scientifico.

I test attitudinali per le università possono essere effettuati su supporto cartaceo oppure su piattaforme telematiche. Tra queste ultime, i test attitudinali vengono spesso già differenziati nelle seguenti aree: area ingegneristico-architettonica, area sanitaria, area scientifica e tecnologica, area umanistica e area delle scienze economiche, giuridiche e sociali. Le domande sono poste in modo da avere come risultanze indicazioni specifiche sul proprio stile di apprendimento, sulle proprie abilità e attitudini, sul senso organizzativo e sulla sicurezza di sé, oltre che sul ragionamento verbale o matematico.
Una volta ottenuti i risultati a questi test si può ulteriormente testare la corrispondenza tra il proprio profilo personale e il profilo professionale individuato rispondendo alle domande di una simulazione di test per la facoltà indicata dal test attitudinale. Inoltre, soprattutto in questo periodo di crisi, è necessario anche vedere i costi e la durata dei vari percorsi accademici, oltre che gli sbocchi professionali.

Cosa diversa da questi test attitudinali, ma ad essi affine, è il TARM, Test Accertamento dei Requisiti Minimi, che alcune Università, come l'Università degli Studi di Torino, sottopongono alle aspiranti matricole al fine di saggiarne le conoscenze e il possesso dei requisiti minimi utili per potere frequentare al meglio il corso di laurea prescelto.
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