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Decadenza esami universitari

Decadenza esami universitari

Chi ha interrotto gli studi universitari da alcuni anni e vorrebbe riprendere a studiare deve prima di tutto verificare che non sia scattata la decadenza degli esami universitari sostenuti in passato. Dopo un certo periodo di tempo dall’ultimo esame sostenuto, i Crediti Formativi Universitari (CFU) accumulati decadono, anche se nel corso degli anni si sono regolarmente pagate tutte le tasse, e per laurearsi è necessario immatricolarsi nuovamente e ripetere gli esami già sostenuti. Questa condizione non si pone nel caso in cui si siano ottenuti tutti i CFU degli esami previsti dal piano di studi e manchino solo quelli relativi alla tesi di laurea.

I tempi della decadenza degli esami universitari variano in base all’università e sono stabiliti dagli organi accademici dell’ateneo, ma solitamente si attestano agli 8 anni accademici. Se quindi per più di 8 anni accademici non si sono sostenuti esami, quelli precedenti vanno a decadere. È comunque sempre indispensabile verificare i termini sul sito della propria facoltà o presso la segreteria didattica.

In linea di massima i tempi possono essere differenti per gli studenti lavoratori e per gli studenti diversamente abili o con diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento). Il calcolo dei tempi dipende anche da altri fattori, ad esempio da quale sia l’ordinamento cui si è iscritti (vecchio, nuovo o nuovissimo ordinamento), in quanto si tende ad accorciare il margine di tolleranza per chi è ancora iscritto al vecchio ordinamento.

Va detto che la decadenza è una condizione diversa rispetto ad altre che riguardano anomalie e variazioni nel corretto iter di studi, come ad esempio l’essere fuori corso, cioè non in pari con il numero di CFU previsti per ogni anno accademico. Per ogni anno sono, infatti, da sostenere 60 CFU, se all’inizio dell’anno accademico successivo, compresa la sessione di recupero degli esami (che si può svolgere in autunno), lo studente non ha sostenuto esami per 60 CFU, è fuori corso.

Un’altra condizione differente è la sospensione degli studi, chiamata anche interruzione, un atto formale in cui lo studente chiede di interrompere la propria carriera universitaria, per poi poterla riprendere in seguito, usufruendo dei crediti formativi già acquisiti. I termini per richiedere la sospensione vanno verificati presso la propria università, per essere sicuri di non commettere errori nella domanda e incorrere nella decadenza degli esami universitari.

Allo stesso modo, lo studente dovrà fare richiesta formale all’università per chiedere la rinuncia alla carriera universitaria, cioè l’interruzione definitiva degli studi con la decadenza automatica di tutti gli esami universitari sostenuti. Sia l’interruzione che la rinuncia richiedono, oltre alla precisa compilazione della relativa modulistica, anche il pagamento delle relative imposte e marche da bollo.

Un’altra imposta da pagare è quella solitamente prevista per il riconoscimento dei crediti degli esami decaduti. Come detto, chi è incorso nella decadenza degli esami universitari, infatti, dovrà immatricolarsi nuovamente e ripartire da zero. Vi è pero la possibilità di ottenere dei certificati che attestano il superamento degli esami sostenuti e si può fare richiesta al consiglio di facoltà di totale o parziale riconoscimento dei vecchi esami, a condizione che si paghi una tassa, in questo caso una sorta di penale, per la richiesta di riaccredito.
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