Diploma trasporti e logistica
Il diploma in trasporti e logistica è uno dei titoli creati dalla riforma Gelmini del 2010 ed è uno degli indirizzi previsti dell’istituto tecnico del settore tecnologico. Tale corso di studi sostituisce l’istituto tecnico nautico, l’istituto tecnico industriale e l’istituto tecnico aeronautico.
Il diploma in trasporti e logistica è un diploma quinquennale ed è strutturato secondo il modello del 2+2+1; lo studio delle materie è cioè organizzato in blocchi due bienni più un anno finale, che fornisce allo studente conoscenze ancor più specifiche. Come per altri istituti tecnici, ad esempio quello in informatica e telecomunicazioni, vi sono tre articolazioni previste: conduzione del mezzo, costruzione del mezzo, logistica.
Queste tre articolazioni prevedono molte materie in comune, come economia ed elettronica, soprattutto nel primo biennio, mentre negli ultimi tre anni chi ha scelto costruzione del mezzo studierà, oltre alle materie di base presenti nell’arco dei cinque anni (italiano, matematica, ecc.), discipline quali struttura, costruzione, sistemi e impianti del mezzo; meccanica, macchine e sistemi propulsivi. Chi studia invece conduzione del mezzo dovrà affrontare scienze della navigazione, struttura e costruzione del mezzo; meccanica e macchine, quest’ultima presente anche nell’articolazione logistica, in cui si aggiungono scienze della navigazione e struttura dei mezzi di trasporto, oltre a un numero molto alto di ore di logistica, disciplina presente anche nelle altre articolazioni.
Tutte e tre le articolazioni prevedono molte ore di lezione da svolgersi in laboratorio, caratteristica comune a tutti gli istituti tecnici del nuovo ordinamento, mentre si differenziano nell’esame di maturità, in particolare nella seconda prova, diversa per ciascuna articolazione, come è possibile vedere sul sito del Ministero dell’Istruzione, alla pagina in cui sono presenti le tracce della prova del 2015.
Il diploma in trasporti e logistica prevede differenti sbocchi lavorativi, grazie alle competenze acquisite nella realizzazione, il mantenimento e la progettazione di differenti mezzi di trasporto, aerei, navali e terrestri e nell’organizzazione dei servizi logistici nel campo delle infrastrutture. In particolare, al termine dei cinque anni di studio emergono figure professionali quali tecnico del trasporto ferroviario, tecnico aeronautico, ufficiale di coperta, ufficiale di macchina.
Chi invece vuole proseguire gli studi all’università può accedere a tutti i corsi universitari, ovviamente superando prima il test d’ammissione, dove previsto. I percorsi consigliati sono quelli afferenti a differenti branche dell’ingegneria e in particolare: meccanica, civile, ambientale, industriale, aeronautica, navale, dei trasporti, dell’automazione. Nel portale dell’orientamento agli studi superiori del Ministero dell’Istruzione sono indicati inoltre istituti alternativi all’università che specializzano ulteriormente nel proprio campo di studi, come l’Istituto tecnico superiore in Mobilità delle persone e delle merci di Torre, presente a Napoli e Latina o l’Accademia Mercantile di Genova, Catania o Verona.
Il diploma in trasporti e logistica è un diploma quinquennale ed è strutturato secondo il modello del 2+2+1; lo studio delle materie è cioè organizzato in blocchi due bienni più un anno finale, che fornisce allo studente conoscenze ancor più specifiche. Come per altri istituti tecnici, ad esempio quello in informatica e telecomunicazioni, vi sono tre articolazioni previste: conduzione del mezzo, costruzione del mezzo, logistica.
Queste tre articolazioni prevedono molte materie in comune, come economia ed elettronica, soprattutto nel primo biennio, mentre negli ultimi tre anni chi ha scelto costruzione del mezzo studierà, oltre alle materie di base presenti nell’arco dei cinque anni (italiano, matematica, ecc.), discipline quali struttura, costruzione, sistemi e impianti del mezzo; meccanica, macchine e sistemi propulsivi. Chi studia invece conduzione del mezzo dovrà affrontare scienze della navigazione, struttura e costruzione del mezzo; meccanica e macchine, quest’ultima presente anche nell’articolazione logistica, in cui si aggiungono scienze della navigazione e struttura dei mezzi di trasporto, oltre a un numero molto alto di ore di logistica, disciplina presente anche nelle altre articolazioni.
Tutte e tre le articolazioni prevedono molte ore di lezione da svolgersi in laboratorio, caratteristica comune a tutti gli istituti tecnici del nuovo ordinamento, mentre si differenziano nell’esame di maturità, in particolare nella seconda prova, diversa per ciascuna articolazione, come è possibile vedere sul sito del Ministero dell’Istruzione, alla pagina in cui sono presenti le tracce della prova del 2015.
Il diploma in trasporti e logistica prevede differenti sbocchi lavorativi, grazie alle competenze acquisite nella realizzazione, il mantenimento e la progettazione di differenti mezzi di trasporto, aerei, navali e terrestri e nell’organizzazione dei servizi logistici nel campo delle infrastrutture. In particolare, al termine dei cinque anni di studio emergono figure professionali quali tecnico del trasporto ferroviario, tecnico aeronautico, ufficiale di coperta, ufficiale di macchina.
Chi invece vuole proseguire gli studi all’università può accedere a tutti i corsi universitari, ovviamente superando prima il test d’ammissione, dove previsto. I percorsi consigliati sono quelli afferenti a differenti branche dell’ingegneria e in particolare: meccanica, civile, ambientale, industriale, aeronautica, navale, dei trasporti, dell’automazione. Nel portale dell’orientamento agli studi superiori del Ministero dell’Istruzione sono indicati inoltre istituti alternativi all’università che specializzano ulteriormente nel proprio campo di studi, come l’Istituto tecnico superiore in Mobilità delle persone e delle merci di Torre, presente a Napoli e Latina o l’Accademia Mercantile di Genova, Catania o Verona.