Diploma nuovo ordinamento
Sebbene spesso parlando di “nuovo ordinamento” si faccia riferimento al sistema 3+2 delle lauree di primo livello e magistrali, tale espressione può essere riferita anche alla scuola secondaria di secondo grado. In particolare, il diploma del nuovo ordinamento è quello che si ottiene dopo la riforma Gelmini del 2010, che ha introdotto modifiche in tutti i gradi di istruzione.
La riforma prevedeva la riorganizzazione dei licei e degli istituti tecnici e professionali. Al liceo classico e linguistico venivano affiancati il liceo musicale e coreutico, il nuovo liceo artistico, diviso in sei indirizzi, il liceo delle scienze umane, al posto del liceo socio psico pedagogico, mentre nel liceo scientifico era introdotta l’opzione senza latino, con l’indirizzo economico-sociale. Gli istituti tecnici venivano semplificati, prevedendo solo due settori, tecnologico ed economico, divisi in 11 indirizzi. Lo stesso discorso vale per gli istituti professionali, divisi in due settori fondamentali, servizi e industria e artigianato, con 6 indirizzi differenti.
Più in generale, si abbassava il monte ore complessivo di lezioni, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, e veniva introdotta la sospensione del giudizio. Da allora per essere promossi all’anno successivo è necessaria la sufficienza in tutte le materie e chi non la raggiunge deve recuperare i propri debiti formativi all’inizio dell’anno successivo, avvalendosi, se necessario, di ripetizioni nelle materie in cui è carente. Inoltre, il voto in condotta tornava a fare media con gli altri voti e l’insegnamento della lingua inglese era reso obbligatorio per tutti gli indirizzi e per l’intero ciclo quinquennale. Sebbene tutti i corsi di studio consentano l’accesso all’università, gli istituti tecnici e professionali, ancor più che in passato, venivano pensati per un immediato inserimento nel mondo del lavoro, fornendo competenze specifiche in un determinato settore lavorativo.
Il diploma del nuovo ordinamento oggi è realtà consolidata, ma essendo stato introdotto di recente sono ancora moltissime le persone che hanno un diploma del vecchio ordinamento e che vogliono capire a quale sia equivalente il proprio vecchio titolo, soprattutto in vista di un concorso e dell’ingresso nelle graduatorie per un posto pubblico, in cui ciascun titolo di studio, in abbinamento ad altri fattori, concorre a fare punteggio. In genere nel bando di concorso sono specificati nel dettaglio i titoli ammessi e vi è l’elenco dei diplomi accettati (nel caso sia necessario solo un grado di istruzione secondaria), sia quelli del nuovo ordinamento sia quelli del vecchio.
Chi invece deve ancora terminare le scuole superiori e ha interrotto gli studi può affidarsi a una della tante scuole specializzate in recupero anni scolastici, che garantiscono l’acquisizione di un diploma di nuovo ordinamento anche in soli due o tre anni, con corsi intensivi da frequentare anche in orario pomeridiano o serale.
La riforma prevedeva la riorganizzazione dei licei e degli istituti tecnici e professionali. Al liceo classico e linguistico venivano affiancati il liceo musicale e coreutico, il nuovo liceo artistico, diviso in sei indirizzi, il liceo delle scienze umane, al posto del liceo socio psico pedagogico, mentre nel liceo scientifico era introdotta l’opzione senza latino, con l’indirizzo economico-sociale. Gli istituti tecnici venivano semplificati, prevedendo solo due settori, tecnologico ed economico, divisi in 11 indirizzi. Lo stesso discorso vale per gli istituti professionali, divisi in due settori fondamentali, servizi e industria e artigianato, con 6 indirizzi differenti.
Più in generale, si abbassava il monte ore complessivo di lezioni, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, e veniva introdotta la sospensione del giudizio. Da allora per essere promossi all’anno successivo è necessaria la sufficienza in tutte le materie e chi non la raggiunge deve recuperare i propri debiti formativi all’inizio dell’anno successivo, avvalendosi, se necessario, di ripetizioni nelle materie in cui è carente. Inoltre, il voto in condotta tornava a fare media con gli altri voti e l’insegnamento della lingua inglese era reso obbligatorio per tutti gli indirizzi e per l’intero ciclo quinquennale. Sebbene tutti i corsi di studio consentano l’accesso all’università, gli istituti tecnici e professionali, ancor più che in passato, venivano pensati per un immediato inserimento nel mondo del lavoro, fornendo competenze specifiche in un determinato settore lavorativo.
Il diploma del nuovo ordinamento oggi è realtà consolidata, ma essendo stato introdotto di recente sono ancora moltissime le persone che hanno un diploma del vecchio ordinamento e che vogliono capire a quale sia equivalente il proprio vecchio titolo, soprattutto in vista di un concorso e dell’ingresso nelle graduatorie per un posto pubblico, in cui ciascun titolo di studio, in abbinamento ad altri fattori, concorre a fare punteggio. In genere nel bando di concorso sono specificati nel dettaglio i titoli ammessi e vi è l’elenco dei diplomi accettati (nel caso sia necessario solo un grado di istruzione secondaria), sia quelli del nuovo ordinamento sia quelli del vecchio.
Chi invece deve ancora terminare le scuole superiori e ha interrotto gli studi può affidarsi a una della tante scuole specializzate in recupero anni scolastici, che garantiscono l’acquisizione di un diploma di nuovo ordinamento anche in soli due o tre anni, con corsi intensivi da frequentare anche in orario pomeridiano o serale.