Lo studente lavoratore
Se sei uno studente lavoratore è necessario conoscere alcune caratteristiche di questo ruolo per poter usufruire di tutte le agevolazioni stabilite dall'ordinamento italiano per la categoria. Sempre più frequente è l'iscrizione a corsi universitari da parte di studenti che contemporaneamente svolgono anche un lavoro. Questo è motivato soprattutto dal fatto che sono sempre più numerosi coloro che per mantenersi agli studi o non gravare troppo sul bilancio familiare devono portare avanti sia la carriera formativa che quella professionale.
Per poter esercitare il diritto allo studio negli anni le normative in merito sono state modificate per permettere a questa particolare categoria di studenti di poter ottenere delle condizioni agevolate per frequentare i corsi poiché se si passa del tempo a lavoro sarà praticamente impossibile seguire tutte le lezioni. In questi casi viene previsto che lo studente lavoratore possa non seguire le lezioni e in alcuni casi che possa preparare il relativo esame sulla base di un programma formativo facilitato e integrativo, proprio per sopperire alle lacune che potrebbero venire a crearsi.
Viene previsto dalla sentenza del 25/10/2005 della Suprema Corte di Cassazione che tra i diritti dei lavoratori ci sia anche quello allo studio; da questa sentenza sono discese altre direttive che regolamentano la materia. Non tutti gli studenti lavoratori, però, possono godere di questa opportunità poiché esistono delle condizioni ben precise per poter rientrare nella suddetta categoria. Innanzitutto non vengono valutati allo stesso modo le tipologie di contratto poiché possono acquisire lo status di studente lavoratore solo coloro i quali abbiano un contratto a tempo determinato o indeterminato, e rimangono in questo modo esclusi i contratti a progetto e le prestazioni occasionali. Questo avviene perché negli ultimi due tipi di contratto citati non è previsto che il lavoratore abbia una sede di lavoro e degli orari precisi da rispettare, quindi si ipotizza che possa comunque frequentare i corsi universitari con una buona gestione del tempo e degli orari.
Nello specifico, le agevolazioni previste per gli studenti lavoratori sono relative ai permessi e alle condizioni che il datore di lavoro potrà assicurare in termini di flessibilità di orario per consentire allo studente di prepararsi per sostenere gli esami e conseguire la laurea. In merito ai permessi, invece, lo studente può ottenerne fino a un massimo di 150 ore di permessi retribuiti per sostenere le prove d'esame. In questo caso, lo studente dovrà certificare al proprio datore di lavoro la propria presenza all'esame tramite un apposito attestato rilasciato dall'ateneo in cui viene specificata la sede universitaria, il giorno e l'ora della prova sostenuta e il timbro dell'amministrazione universitaria. Non si possono superare le 50 ore annuali.
Per la modulistica e le condizioni che permettono di iscriversi a un corso universitario in qualità di studente lavoratore si consiglia di informarsi presso la segreteria della facoltà prescelta.
Per maggiori informazioni sulle normative che regolano il diritto allo studio si può consultare la pagina del sito MIUR sulla legge 107 del 2015 conosciuta anche come "la buona scuola".
Per poter esercitare il diritto allo studio negli anni le normative in merito sono state modificate per permettere a questa particolare categoria di studenti di poter ottenere delle condizioni agevolate per frequentare i corsi poiché se si passa del tempo a lavoro sarà praticamente impossibile seguire tutte le lezioni. In questi casi viene previsto che lo studente lavoratore possa non seguire le lezioni e in alcuni casi che possa preparare il relativo esame sulla base di un programma formativo facilitato e integrativo, proprio per sopperire alle lacune che potrebbero venire a crearsi.
Viene previsto dalla sentenza del 25/10/2005 della Suprema Corte di Cassazione che tra i diritti dei lavoratori ci sia anche quello allo studio; da questa sentenza sono discese altre direttive che regolamentano la materia. Non tutti gli studenti lavoratori, però, possono godere di questa opportunità poiché esistono delle condizioni ben precise per poter rientrare nella suddetta categoria. Innanzitutto non vengono valutati allo stesso modo le tipologie di contratto poiché possono acquisire lo status di studente lavoratore solo coloro i quali abbiano un contratto a tempo determinato o indeterminato, e rimangono in questo modo esclusi i contratti a progetto e le prestazioni occasionali. Questo avviene perché negli ultimi due tipi di contratto citati non è previsto che il lavoratore abbia una sede di lavoro e degli orari precisi da rispettare, quindi si ipotizza che possa comunque frequentare i corsi universitari con una buona gestione del tempo e degli orari.
Nello specifico, le agevolazioni previste per gli studenti lavoratori sono relative ai permessi e alle condizioni che il datore di lavoro potrà assicurare in termini di flessibilità di orario per consentire allo studente di prepararsi per sostenere gli esami e conseguire la laurea. In merito ai permessi, invece, lo studente può ottenerne fino a un massimo di 150 ore di permessi retribuiti per sostenere le prove d'esame. In questo caso, lo studente dovrà certificare al proprio datore di lavoro la propria presenza all'esame tramite un apposito attestato rilasciato dall'ateneo in cui viene specificata la sede universitaria, il giorno e l'ora della prova sostenuta e il timbro dell'amministrazione universitaria. Non si possono superare le 50 ore annuali.
Per la modulistica e le condizioni che permettono di iscriversi a un corso universitario in qualità di studente lavoratore si consiglia di informarsi presso la segreteria della facoltà prescelta.
Per maggiori informazioni sulle normative che regolano il diritto allo studio si può consultare la pagina del sito MIUR sulla legge 107 del 2015 conosciuta anche come "la buona scuola".