Formazione permanente
Nel mondo attuale, in cui i progressi scientifici e tecnologici sono costanti e avvengono con sempre maggior rapidità, è importantissimo mantenersi sempre al passo con i tempi, soprattutto in ambito lavorativo. Per questo, sempre più spesso si sente parlare di formazione permanente, in inglese lifelong learning, un processo di apprendimento che dura per tutto l’arco della vita. Sin dai primissimi anni di vita si è sottoposti a esercizi didattici e formativi, che proseguono anche quando si ha acquisito una professionalità e si è fatto il proprio ingresso nel mondo del lavoro.
Quando si parla di formazione permanente si intende comunque soprattutto quella inerente l’acquisizione delle competenze professionali, in tutti gli ambiti lavorativi e a tutti i livelli. Il lifelong learning, infatti, non concerne solo le professioni altamente specializzate, ma anche mestieri che un tempo erano considerati più “umili”, come quelli inerenti le attività dell’artigianato. Ad esempio, chi una volta era un semplice pasticciere, che apprendeva il mestiere in bottega contando per tutta la vita sulle conoscenze acquisite nei primi anni da apprendista, oggi è spesso un professionista che, dopo l’istituto alberghiero, affronta corsi professionali e corsi post diploma utili a fornire una specializzazione in una tecnica particolare. Anche dopo aver trovato lavoro, potrà affinare le sue conoscenze frequentando corsi di aggiornamento professionale, che gli consentiranno di apprendere nuove tecniche e scoprire le nuove tendenze del suo settore.
Ovviamente, ancor più rilevante è la formazione permanente per le professioni specializzate. In particolare, i professionisti che devono sottoporsi a un costante aggiornamento professionale sono tutte quelle legate al mondo del diritto, civile, penale, amministrativo, tributario, ecc. Non solo gli avvocati e i giudici, ma anche i commercialisti e i contabili devono essere sempre informati sulle ultime novità legislative e devono spesso frequentare corsi, seminari e convegni. Altre professioni sono obbligate per legge a sottoporsi al lifelong learning, come quelle sanitarie, che devono frequentare i corsi ECM, acronimo che sta per Educazione Continua in Medicina.
Inoltre, sono interessate dai processi della formazione permanente anche tutte le professioni legate al cosiddetto terziario avanzato, e in particolare quelle connesse al mondo di Internet, che è in costante e velocissima crescita. Per questo chi è laureato in informatica, ad esempio, per avere un’ulteriore specializzazione dovrà seguire un master e, nel corso degli anni, sarà obbligato a tenersi informato con frequenti corsi di aggiornamento professionale.
Per far fronte alla continua esigenza formativa, che interessa ormai anche l’età adulta, i governi dell’Unione Europea stanno approntando piani formativi che rispondano alle necessità dettate dal lifelong learning, come il Programma Leonardo Da Vinci, che comprende tirocini, scambi professionali, forme di partenariato e reti tematiche di esperti che mettono in connessione varie aziende ed enti. Il programma è promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Quando si parla di formazione permanente si intende comunque soprattutto quella inerente l’acquisizione delle competenze professionali, in tutti gli ambiti lavorativi e a tutti i livelli. Il lifelong learning, infatti, non concerne solo le professioni altamente specializzate, ma anche mestieri che un tempo erano considerati più “umili”, come quelli inerenti le attività dell’artigianato. Ad esempio, chi una volta era un semplice pasticciere, che apprendeva il mestiere in bottega contando per tutta la vita sulle conoscenze acquisite nei primi anni da apprendista, oggi è spesso un professionista che, dopo l’istituto alberghiero, affronta corsi professionali e corsi post diploma utili a fornire una specializzazione in una tecnica particolare. Anche dopo aver trovato lavoro, potrà affinare le sue conoscenze frequentando corsi di aggiornamento professionale, che gli consentiranno di apprendere nuove tecniche e scoprire le nuove tendenze del suo settore.
Ovviamente, ancor più rilevante è la formazione permanente per le professioni specializzate. In particolare, i professionisti che devono sottoporsi a un costante aggiornamento professionale sono tutte quelle legate al mondo del diritto, civile, penale, amministrativo, tributario, ecc. Non solo gli avvocati e i giudici, ma anche i commercialisti e i contabili devono essere sempre informati sulle ultime novità legislative e devono spesso frequentare corsi, seminari e convegni. Altre professioni sono obbligate per legge a sottoporsi al lifelong learning, come quelle sanitarie, che devono frequentare i corsi ECM, acronimo che sta per Educazione Continua in Medicina.
Inoltre, sono interessate dai processi della formazione permanente anche tutte le professioni legate al cosiddetto terziario avanzato, e in particolare quelle connesse al mondo di Internet, che è in costante e velocissima crescita. Per questo chi è laureato in informatica, ad esempio, per avere un’ulteriore specializzazione dovrà seguire un master e, nel corso degli anni, sarà obbligato a tenersi informato con frequenti corsi di aggiornamento professionale.
Per far fronte alla continua esigenza formativa, che interessa ormai anche l’età adulta, i governi dell’Unione Europea stanno approntando piani formativi che rispondano alle necessità dettate dal lifelong learning, come il Programma Leonardo Da Vinci, che comprende tirocini, scambi professionali, forme di partenariato e reti tematiche di esperti che mettono in connessione varie aziende ed enti. Il programma è promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.