Anno sabbatico significato
Con i ritmi frenetici della vita di oggi, chi non sogna o non ha mai pensato, almeno una volta nella vita, di concedersi un lungo periodo di pausa dal lavoro? Un'idea di questo genere non è un'utopia o un sogno ad occhi aperti, ma una concreta possibilità per tutti (o quasi) i lavoratori: si tratta dell'anno sabbatico.
In questo articolo vedremo che cos'è, qual è il significato dell'anno sabbatico, come si richiede e che cosa fare per renderlo un periodo ricco di esperienze e attività che possono anche cambiare la vita.
Che cos'è
L'anno sabbatico in inglese viene chiamato gap year e, come anticipato, è un periodo di 11-12 mesi durante il quale si interrompe momentaneamente la propria carriera lavorativa per dedicarsi ad altro (vedremo più avanti che cosa fare durante l'anno sabbatico).
Cosa dice la legge
Abbiamo detto che l'anno sabbatico non è un'utopia, ma una concreta possibilità per i lavoratori perché è previsto dalla legge, in Italia come in molti altri paesi.
In Italia l'anno sabbatico ha fatto la sua apparizione con la legge n. 53 del 2000, la stessa che regola i congedi per formazione, quelli parentali, etc. Dal punto di vista della legge, l'anno sabbatico è in pratica l'aspettativa non retribuita: un periodo di assenza del lavoratore durante il quale non si ha diritto alla paga (unica eccezione a questa regola sono i docenti ordinari universitari, che vengono retribuiti purché durante l'anno sabbatico si dedichino alla ricerca), né al versamento dei contributi (e non vengono nemmeno accumulate ferie o malattie). In pratica, l'unico diritto di cui si gode in questo periodo è il mantenimento del proprio posto di lavoro.
Da dove viene
Interessante è la storia dell'origine dell'anno sabbatico, che risale alla tradizione della religione ebraica: dal V secolo a.C., l'anno sabbatico cadeva ogni sette anni ed era il periodo in cui si liberavano gli schiavi, ai quali venivano tolti tutti i debiti (spesso a quel tempo gli schiavi erano tali perché, non essendo riusciti a saldare i propri debiti, erano costretti a lavorare per la famiglia del creditore).
Oggi, l'anno sabbatico ha un significato diverso naturalmente, ma si tratta pur sempre di un significato che rimanda al concetto di libertà dai doveri e dalle responsabilità del lavoro (così come gli schiavi in passato erano liberati dalla loro condizione).
Quando e come chiederlo
Ora che abbiamo visto qual è il senso e il significato dell'anno sabbatico, vediamo come fare per ottenerlo.
Anzitutto: chi ha il diritto di chiederlo? Per poter avanzare la richiesta occorre aver accumulato almeno 5 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro (vale sia per il settore pubblico che per quello privato).
Dal momento che il datore di lavoro non è obbligato per legge ad accogliere la richiesta, per aumentare le possibilità di vederla accettata è consigliabile spiegare bene i motivi per cui si vorrebbe staccare la spina. Ad esempio, documentando il progetto formativo che si ha mente di seguire durante l'anno sabbatico ed evidenziando come questo periodo che si passerà lontano dal lavoro avrà delle ricadute molto positive sull'azienda stessa, perché si tornerà a lavoro più carichi e con un nuovo bagaglio di formazione ed esperienze, spendibili anche a livello lavorativo.
Inoltre è bene avanzare la richiesta con almeno 30 giorni di preavviso, in modo da venire incontro alle esigenze organizzative dell'azienda.
Cosa fare
Veniamo ora alla parte più importante: cosa fare durante l'anno sabbatico?
Le possibilità sono tante. Tenendo presente che staccare dal lavoro e dalla vita abituale dovrebbe servire a fare delle esperienze significative, a riflettere su di sé e sulla propria vita (ed eventualmente ad imprimerle una svolta), ecco qualche idea da cui prendere spunto:
- Viaggiare: andare in giro a scoprire angoli di mondo è uno dei modi migliori per riempire di belle esperienze il proprio anno sabbatico. Senza contare che viaggiando tanto si migliora la conoscenza delle lingue straniere, il che è molto importante anche per il lavoro
- Fare del volontariato: sono tante le associazioni per cui fare volontariato, anche all'estero per chi vuole entrare in contatto con un contesto culturale diverso dal proprio
- Scrivere un libro o dedicarsi ad un'altra attività desiderata che richiede tempo e impegno
- Vivere in un altro Paese: chi ha in mente di lasciare l'Italia per andare a vivere all'estero, può sfruttare l'anno sabbatico per fare una sorta di prova generale. Vivere un anno nel paese in cui si ha intenzione di trasferirsi definitivamente aiuta molto a capire se quel contesto può davvero fare al caso proprio
- Puntare sulla formazione o sull'avvio di un'attività autonoma: chi è proprio stanco del proprio lavoro e ha deciso di prendersi l'anno sabbatico anche per ritagliarsi nuove opportunità dal punto di vista professionale, può usare questo lasso di tempo per acquisire nuove competenze (ad esempio frequentando dei buoni corsi di formazione per imparare un nuovo mestiere) oppure per muovere concretamente i primi passi necessari ad avviare un progetto lavorativo autonomo, se si ha in mente un'idea del genere.
In questo articolo vedremo che cos'è, qual è il significato dell'anno sabbatico, come si richiede e che cosa fare per renderlo un periodo ricco di esperienze e attività che possono anche cambiare la vita.
Che cos'è
L'anno sabbatico in inglese viene chiamato gap year e, come anticipato, è un periodo di 11-12 mesi durante il quale si interrompe momentaneamente la propria carriera lavorativa per dedicarsi ad altro (vedremo più avanti che cosa fare durante l'anno sabbatico).
Cosa dice la legge
Abbiamo detto che l'anno sabbatico non è un'utopia, ma una concreta possibilità per i lavoratori perché è previsto dalla legge, in Italia come in molti altri paesi.
In Italia l'anno sabbatico ha fatto la sua apparizione con la legge n. 53 del 2000, la stessa che regola i congedi per formazione, quelli parentali, etc. Dal punto di vista della legge, l'anno sabbatico è in pratica l'aspettativa non retribuita: un periodo di assenza del lavoratore durante il quale non si ha diritto alla paga (unica eccezione a questa regola sono i docenti ordinari universitari, che vengono retribuiti purché durante l'anno sabbatico si dedichino alla ricerca), né al versamento dei contributi (e non vengono nemmeno accumulate ferie o malattie). In pratica, l'unico diritto di cui si gode in questo periodo è il mantenimento del proprio posto di lavoro.
Da dove viene
Interessante è la storia dell'origine dell'anno sabbatico, che risale alla tradizione della religione ebraica: dal V secolo a.C., l'anno sabbatico cadeva ogni sette anni ed era il periodo in cui si liberavano gli schiavi, ai quali venivano tolti tutti i debiti (spesso a quel tempo gli schiavi erano tali perché, non essendo riusciti a saldare i propri debiti, erano costretti a lavorare per la famiglia del creditore).
Oggi, l'anno sabbatico ha un significato diverso naturalmente, ma si tratta pur sempre di un significato che rimanda al concetto di libertà dai doveri e dalle responsabilità del lavoro (così come gli schiavi in passato erano liberati dalla loro condizione).
Quando e come chiederlo
Ora che abbiamo visto qual è il senso e il significato dell'anno sabbatico, vediamo come fare per ottenerlo.
Anzitutto: chi ha il diritto di chiederlo? Per poter avanzare la richiesta occorre aver accumulato almeno 5 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro (vale sia per il settore pubblico che per quello privato).
Dal momento che il datore di lavoro non è obbligato per legge ad accogliere la richiesta, per aumentare le possibilità di vederla accettata è consigliabile spiegare bene i motivi per cui si vorrebbe staccare la spina. Ad esempio, documentando il progetto formativo che si ha mente di seguire durante l'anno sabbatico ed evidenziando come questo periodo che si passerà lontano dal lavoro avrà delle ricadute molto positive sull'azienda stessa, perché si tornerà a lavoro più carichi e con un nuovo bagaglio di formazione ed esperienze, spendibili anche a livello lavorativo.
Inoltre è bene avanzare la richiesta con almeno 30 giorni di preavviso, in modo da venire incontro alle esigenze organizzative dell'azienda.
Cosa fare
Veniamo ora alla parte più importante: cosa fare durante l'anno sabbatico?
Le possibilità sono tante. Tenendo presente che staccare dal lavoro e dalla vita abituale dovrebbe servire a fare delle esperienze significative, a riflettere su di sé e sulla propria vita (ed eventualmente ad imprimerle una svolta), ecco qualche idea da cui prendere spunto:
- Viaggiare: andare in giro a scoprire angoli di mondo è uno dei modi migliori per riempire di belle esperienze il proprio anno sabbatico. Senza contare che viaggiando tanto si migliora la conoscenza delle lingue straniere, il che è molto importante anche per il lavoro
- Fare del volontariato: sono tante le associazioni per cui fare volontariato, anche all'estero per chi vuole entrare in contatto con un contesto culturale diverso dal proprio
- Scrivere un libro o dedicarsi ad un'altra attività desiderata che richiede tempo e impegno
- Vivere in un altro Paese: chi ha in mente di lasciare l'Italia per andare a vivere all'estero, può sfruttare l'anno sabbatico per fare una sorta di prova generale. Vivere un anno nel paese in cui si ha intenzione di trasferirsi definitivamente aiuta molto a capire se quel contesto può davvero fare al caso proprio
- Puntare sulla formazione o sull'avvio di un'attività autonoma: chi è proprio stanco del proprio lavoro e ha deciso di prendersi l'anno sabbatico anche per ritagliarsi nuove opportunità dal punto di vista professionale, può usare questo lasso di tempo per acquisire nuove competenze (ad esempio frequentando dei buoni corsi di formazione per imparare un nuovo mestiere) oppure per muovere concretamente i primi passi necessari ad avviare un progetto lavorativo autonomo, se si ha in mente un'idea del genere.